Un esercizio d’improvvisazione
Centro Elisarion
12 dicembre 17.15
Entrata libera
PLATONE: UN PARADOSSO
Da dove iniziare? Forse dal riconoscere che Platone detestava il teatro. Nella sua opera La repubblica, egli esclude dalla sua città ideale lo spettacolo teatrale, perché si tratterebbe di un’imitazione d’imitazioni e quindi di un allontanamento dalla verità. Ciò che risulta paradossale è che la sua opera è scritta essenzialmente in forma di dialoghi, cioè di oralità e teatralità. Addirittura si pensa che tali dialoghi fossero esercizi di dialettica all’interno della sua scuola, l’Accademia di Atene. All’Accademia Dimitri, da anni ne facciamo un esercizio d’improvvisazione: il contenuto è rigorosamente platonico, ma la forma è spontanea.
EUTIFRONE: INDAGINE SULLA SANTITA’
L’Eutifrone è il dialogo platonico presentato qui dagli studenti dell’Accademia Dimitri (secondo anno bachelor) nel quadro del corso d’improvvisazione. Il testo pone la questione della differenza fra la religione e la santità. Per rispondervi Platone esamina il rapporto tra religione e giustizia.
Le prime parole del dialogo situano Eutifrone, prete e indovino, e Socrate, filosofo “da strada”, poco prima del processo che si concluderà con la condanna di quest’ultimo per empietà e corruzione della gioventù.
Un tale scandalo condurrà Platone, allievo di Socrate, ad interrogarsi su quali ragioni abbiano potuto condurre i suoi concittadini a mettere a morte l’uomo più scrupoloso nei riguardi della giustizia e della santità.
LAICITA’ IN DIALOGO
L’apparente assenza di conclusione di questo dialogo ci rinvia a una dimensione di oralità dialettica. L’Eutifrone non va inteso come un testo scritto per essere letto in modo individuale, ma come un’occasione per mettere in discussione il problema della santità e della giustizia in modo collettivo.
ELISARION – MAGRITTE: LA POESIA VISIBILE
Il dialogo sarà presentato suddiviso in tre parti. In ogni singola parte, la coppia di attrici/attori coinvolta ha creato una propria specifica messa in scena. Essa ha trovato ispirazione da due quadri: uno presente all’Elisarion (Von Kupffer, Bal Spiler…) e l’altro dall’opera di Magritte. In queste pitture tutto è offerto: gli oggetti, i colori, i personaggi, gli elementi naturali… tutto è visibile e leggibile. Tuttavia il senso appare nascosto, segreto, come spesso i titoli dei loro quadri. Lavorare su queste immagini per noi non ha voluto esserne l’illustrazione in forma di quadri viventi, ma piuttosto il tentativo di allargare il campo dei possibili significati del dialogo platonico.
Durante la nostra ricerca abbiamo cercato di «evocare il mistero», come Magritte definisce la sua pittura, che per noi consiste nel giocare, l’uno nell’altra, il dialogo di Platone e la storia ispirata da quei quadri, al fine di ottenere in tal modo una «poesia visibile».
GIOCO E RAPPORTO COL PUBBLICO
La partecipazione del pubblico è un elemento importante in questo tipo di ricerca. Appena il dialogo lo permette, e senza perderne l’oggetto principale, gli attori non esiteranno a coinvolgere direttamente il pubblico, trascinando alternativamente gli spettatori su una delle due opposte posizioni: quella di Socrate e quella di Eutifrone.
In sintesi questo lavoro vorrebbe condurre lo spettatore a una riflessione personale e collettiva sull’essenza del contenuto filosofico, con esigenza e rigore, ma anche con distanza, gioco e insolenza, affinché venga superata la logica razionale e un’apertura dell’emozione possa procurare una vera eccitazione dello spirito.
Accademia Teatro Dimitri
Docente: Giampaolo Gotti
Classe Turchese: 2 anno Bachelor of Arts in Theatre
Bardi Adriana, Berger Julia, Birri Flurina, Daglia Francesco, Frey Tim, Girard Jeanne, Heigl Simon, Hohnwald Willi, Koch Benjamin, Meyer Finn, Neff Rebekka, Parenti Martina, Ponader Laila
Lingue: italiano e tedesco
Entrata libera