10 novembre – 3 febbraio
Giuseppe De Giacomi
Karim Forlin
Gianmario Togni
in dialogo con la Collezione del Centro Elisarion
esposizione a cura di
Veronica Provenzale
in collaborazione con
Massimo Mazzi-Damotti
La prima mostra temporanea nel rinnovato Centro Elisarion di Minusio è stata pensata dai curatori per valorizzare la Collezione del Comune, al contempo presentando lavori ad hoc di tre artisti che provengono dal territorio ticinese: Giuseppe De Giacomi, Karim Forlin e Gianmario Togni. Una iniziativa che progettualmente parte dalla collezione del Centro, nato nel 1981 e ora strutturalmente rinnovato, e viene poi integrata con un allestimento aperto al contemporaneo e alla creazione di oggi.
Tutti e tre gli artisti hanno ideato e realizzato opere specificatamente per questa occasione, prendendo spunto da elementi della collezione comunale come dallo stesso Sanctuarium Artis Elisarion, dalla sua storia e dalla sua filosofia – o, meglio, appropriandosi di un’idea, di una struttura, di un particolare oggetto, e poi ricontestualizzandoli nell’ambito di un personale gesto artistico. Così, sono di ispirazione le tele di Elisàr von Kupffer, la potente scultura del “Rinoceronte” di Wilhelm Schwerzmann, e l’edificio stesso, con la sua storia e simbologia, che vengono riletti e trasformati attraverso nuovi apporti, dando vita a opere inedite.
Artista eclettico, fortemente legato al territorio è Gianmario “Giam” Togni, che per l’occasione ha realizzato una serie di sculture in legno ispirate al “Rinoceronte” di Wilhelm Schwerzmann, una slanciata “Elica” che accoglie chi accede al Centro e una installazione di oggetti in fieri e di studi sull’Elisarion stesso, una sorta di piano di lavoro che mostra l’apporto continuo all’arte offerto dal patrimonio della regione.
Giuseppe De Giacomi, altro artista eclettico, ha realizzato grandi serigrafie e tele, sorprendenti per le sperimentazioni da lui attuate, anche ispirandosi alla figura di San Sebastiano, che già affascinava Elisàr von Kupffer. L’artista ha inoltre scelto le effigi di vari pensatori – attivi nella scienza, ma anche nelle arti, nell’illusionismo e nello spettacolo – degli stessi decenni in cui Von Kupffer e Von Mayer operavano a Minusio, e ne ha tratte una serie di stampe intitolate “metavisioni”.
Infine, Karim Forlin ha scelto di creare un’installazione aerea, fatta di corde di un vivido color giallo e di elementi di legno in colori sgargianti, e una seconda installazione che vede, attorno a un grande neon blu, quattro tavole in legno incise da vetri circolari che rimandano al rosone della facciata dell’Elisarion. Si aggiungono una panca e una serie di serigrafie che riportano cerchi e, ugualmente circolari, anzi composti di vari cerchi concentrici, sono i “bersagli” creati da Forlin con dodici strati di tessuto – elementi che richiamano l’elemento architettonico più rilevante dell’edificio, la “rotonda” ideata da von Kupffer per accogliere le sue opere.
Percorrendo gli spazi del museo il visitatore incontra quindi, frammiste tra loro, stampe, sculture e installazioni, che s’intrecciano con le opere storiche del Centro, in un dialogo vivificante. Una “rigenesi” – da qui il titolo della mostra – che è anche una riflessione interiore e poetica di questi tre artisti, espressa da ciascuno attraverso il filtro della propria matrice e della propria sensibilità.
Informazioni
Apertura venerdì, sabato e domenica
dalle 15.00 alle 18.00
entrata libera
Chiusura per festività dal 18 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024